A lezione da un Imprenditore di successo

Pochi giorni fa ho avuto una lunga conversazione con il CEO di un’importante azienda tecnologica sul tema annoso della crescita e dello sviluppo del business.

Ho avuto modo di condividere con lui la mia esperienza e la mia attuale attività e di come non ci sia un giorno in cui non mi chieda cosa possa fare di diverso, di migliore e di nuovo per aiutare i miei Clienti Imprenditori ICT a crescere e, di conseguenza, far crescere anche la mia azienda.

Ho ricevuto parole di grande apprezzamento per quello che sto facendo e questo fa sempre un gran piacere. Ma ho imparato da tempo che, più che parlare di me e della mia azienda, è assolutamente più utile ascoltare chi ha saputo costruire qualcosa di veramente importante.

D’altra parte, se mi segui da un po’, sai bene che “il so già tutto io” lo ritengo il veleno di ogni imprenditore e soltanto attraverso lo studio, la formazione e l’ascolto di chi è stato più bravo di te, si può crescere veramente!

Per questo mi sono affrettato a fare un sacco di domande al mio interlocutore e chiedergli di raccontarmi un po’ di come sia riuscito a costruire un’azienda così performante.

Di seguito, se vorrai continuare a leggere, trovi un riassunto dei principali concetti (e delle lezioni) che ho ritenuto più importanti.

Dietro ogni imprenditore di successo c’è una persona normale

L’impresa che guida è attiva sul mercato da oltre vent’anni e da almeno dieci anni i dati sono in continua crescita. Mi verrebbe da dire che la sua azienda è oggi una macchina che produce soldi e i dati economici e finanziari lo testimoniano alla grande.

Ma come quasi sempre accade, non è stato tutto rose e fiori. Infatti, qualche anno fa ha affrontato un periodo molto difficile e soprattutto “in cui, Piero, non riuscivo a capire come portare l’azienda fuori dalla palude. Ho provato per la prima volta dopo tanti anni una grande paura di dover mollare…”

Ascoltare queste parole da un tipo come lui (non posso farti il nome perché è molto famoso) me lo ha reso “accessibile”. Ho avuto un’ulteriore conferma che i bravi Imprenditori non sono degli alieni e dietro ogni grande successo c’è prima di tutto una persona con le sue paure, emozioni e incertezze.

Soltanto i cretini possono credere che per loro sia stato tutto facile, solo perché magari oggi hanno un conto in banca con sei zeri e tre o quattro bellissime ville sparse nel mondo. Il classico errore di chi giudica senza conoscere.

La conversazione è stata abbastanza lunga e sinceramente avrei voluto che non finisse mai.

Ad un certo punto ho temuto che il mio interlocutore mi considerasse uno stalker, visto le domande e l’attenzione che avevo nei suoi confronti e di ciò che mi diceva. Ma per fortuna, il CEO sapeva che aveva di fronte una persona “normale” curiosa e affamata di informazioni (quasi come un bimbo 😛).

Uno degli spunti più utili che mi sono portato a casa è qualcosa che in realtà sapevo già, ma sentirselo dire da chi ha raggiunto la vetta del successo fa sempre il suo effetto.

Non adagiarti mai, soprattutto quando le cose vanno bene

Sembra paradossale, ma è proprio quando tutto sta andando bene che non si deve abbassare la guardia!

Di fronte ai primi successi aziendali importanti, mi raccontava il CEO, si tende quasi naturalmente a rilassarsi, a godersi giustamente dei benefici e, errore grave, a dare per scontato che tutto continui ad andare nella direzione giusta: “ero convinto di aver trovato la strategia giusta, arrivavano nuovi Clienti, i fatturati crescevano, l’organizzazione pure e poi…”.

E poi? Sono rimasto appeso a quella frase, in attesa del poi.

In quel momento ho visto cambiare l’espressione del mio amico Imprenditore (mi piace pensarlo amico). Si è come rabbuiato, come se stesse rivivendo qualcosa di spiacevole tanto che gli ho detto che se non voleva proseguire nel racconto, lo avrei compreso.

E invece mi ha raccontato alcuni episodi (che ovviamente non posso dirti) che offrivano dei segnali deboli che qualcosa stava cambiando, ma che non aveva colto nel modo corretto.

Alla fine la morale è stata che quando le cose vanno bene non bisogna illuderci di aver finito il proprio compito.

Strade tortuose e rettilinei

Fare l’Imprenditore è un po’ come essere alla guida di un’auto e percorrere una lunga strada tortuosa di montagna, sia in salita che in discesa.

Mentre la percorri l’attenzione è massima perché sei consapevole che la strada è pericolosa, che basta una distrazione o una curva presa male per uscire di strada e precipitare giù.

Poi, finita questa lunga strada, con la tua auto inizi a percorrere una strada altrettanto lunga ma più larga e dritta. Ti rilassi, aumenti la velocità, alzi il volume della musica, inizi a pensare che ormai i pericoli siano passati e… ti distrai…

Sappiamo tutti, almeno in teoria, che anche su un rettilineo si può manifestare improvvisamente un ostacolo oppure, più semplicemente, non puoi comunque lasciare lo sterzo.

Se lo fai il risultato è certo: esci fuori strada!

Le conseguenze poi dipendono da un sacco di fattori, ti può andare di culo ma puoi anche rischiare di farti davvero male.

Quindi, a meno che tu non scenda dall’auto e la guidi qualcun altro (ad esempio vendi l’azienda o le quote), anche quando tutto sta andando bene, non puoi mollare lo sterzo e ridurre l’attenzione.

Innovare costantemente

Proseguendo sulla metafora della strada, il senso di ciò che mi raccontava l’Imprenditore era che per avere successo e soprattutto renderlo il più stabile possibile, sia necessario mentre sei sul rettilineo iniziare a pensare a come affrontare il prossimo tragitto tortuoso o, meglio ancora, cosa fare per evitarlo.

Per fare questo è indispensabile “innovare costantemente”!

I prodotti e i servizi che hai adesso e che funzionano, se non li curi, li aggiorni e li ridisegni tenderanno a diventare nel breve periodo “vecchi”. L’offerta della tua azienda deve essere aggiornata, a volte bastano piccoli ritocchi, a volte è necessario ristrutturarla completamente.

Così i processi aziendali. Non possono essere rigidi e immutabili, per il semplice motivo che fuori dall’azienda (ma anche dentro) tutto cambia e ogni anno sempre più velocemente.

Orecchie e occhi sempre aperti su quello che accade intorno

Non abbassare mai la guardia significa anche mantenere sempre alta l’attenzione a ciò che accade intorno a noi.

Guardare cosa fanno i competitor per avere conferma o meno che i caratteri distintivi della propria azienda siano sempre tali. Oppure anche per imparare qualcosa da quelli più bravi, come si stanno muovendo e cercare di identificare i loro punti deboli (tutti ne hanno alcuni).

Ascoltare i Clienti. L’Imprenditore a un certo punto ha enfatizzato tantissimo il fatto di non smettere mai di dialogare con i Clienti.

Ha tenuto a precisare la parola “dialogo”, perché per lui non basta comunicare. Bisogna soprattutto saper ascoltare, perché questo permette di intercettare e comprendere i bisogni e i problemi che i Clienti sentono il bisogno di risolvere.

Semplificare, e qui è partita l’apoteosi

Quando il mio interlocutore ha parlato di “semplicità”, lo devo ammettere, ho goduto.

Eh sì, perché ogni giorno mi lascio guidare dalla ricerca della “semplicità” che non significa essere banali, anzi. Semmai la semplificazione è un processo che richiede un sacco di competenze e conoscenze unite all’incredibile qualità di fare sintesi.

Semplificare è una sfida continua che non è affatto scontato riuscire a portarla a termine.

“Piero, le persone apprezzano la semplicità molto di più di quanto tu possa pensare”

Quando ho chiesto cosa significasse per lui “semplificare” mi ha risposto così: “semplificare significa restituire al Cliente cose complesse in modo semplice, intuitivo e utile.”

Colpito e affondato!

Pensa da Startup e agisci da Azienda matura

Purtroppo, a un certo punto la conversazione è dovuta terminare. Il mio amico Imprenditore doveva partire per una bella vacanza e il suo tempo a disposizione per me era finito.

Ma la conclusione è stata, se ce ne fosse bisogno, ancor più significativa perché a un certo punto mi ha detto: “Piero, se dovessi sintetizzare cosa serve a un’azienda per avere successo, ti dico che dovrebbe pensare sempre da startup e agire da azienda matura.”

Le startup, almeno quelle che ce la fanno, hanno bisogno di individuare un mercato, meglio se una nicchia, gestire al meglio i soldi (“perché senza quelli non si fa niente e possono sempre finire”) e individuare persone con cui condividere un sogno, un percorso professionale.

Cercando di mantenere sempre vivo lo spirito da startup, poi è importante lavorare ogni giorno con la consapevolezza del proprio valore, delle proprie competenze e peculiarità.


Ecco, questo è il riassunto della conversazione che ho avuto con questo Imprenditore, forse illuminato, forse fortunato ma senza dubbio di successo.

Mi auguro che possa averti stimolato almeno un decimo di quanto abbia fatto con me.

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Ad majora!
Piero

Immagine di wirestock su Freepik

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