Ecco di cosa c’è bisogno per essere un Supereroe nel post Covid-19

Oggi non parlerò di tecnologia, vendite e strategie perché ci sono momenti in cui è necessario fermarsi un attimo e fare qualche riflessione più trasversale.

Per chi non lo sapesse, oltre ad essere un modo per condividere i propri pensieri e farsi leggere (ammesso che ci riesca), scrivere è anche un modo per svolgere delle sessioni di auto-terapia psicologica. Una sorta di “auto aiuto” o per chi preferisce l’inglesismo, di “self help”.

Ecco, questo è lo spirito con cui scrivo questo articolo.

Per una sorta di auto-difesa da almeno un mese, ho ridotto l’ascolto delle notizie al TG e dei vari talkshow limitandomi a un rapido passaggio la sera con l’aggiunta di qualche lettura ed ascolto di pensieri altrui su web.
Mi ero reso conto che la grande confusione iniziale alimentava ulteriormente la mia, perché è inutile negarlo, nei primi momenti di blocco per il Coronavirus anch’io facevo fatica a capire cosa stesse succedendo realmente. 

Basti pensare che dopo il 22 febbraio, nel giro di 48 ore, ho visto azzerarsi tutto il mio lavoro di speaker e formatore che stava iniziando a dare i primi interessanti frutti (negli ultimi 2 anni ho totalmente stravolto la mia vita professionale lasciando un comodo, anche se impegnativo, ruolo da direttore commerciale in un importante operatore di telecomunicazioni per iniziare a costruire la mia società di formazione e consulenza).

Così, dopo un paio di giorni di sbandamento, ho iniziato a pensare che l’unica cosa giusta per me, per la mia attività e per la mia famiglia sarebbe stata quella di concentrarmi solo su me stesso e solo su ciò che avevo il potere di avviare, cambiare e fermare; insomma solo su ciò che avevo il controllo. E la pandemia non rientrava tra questi.

Con un po’ di fatica ho ripreso a lavorare più di prima non preoccupandomi (a volte facendo finta) della sensazione di totale incertezza che comunque ogni giorno mi pervadeva.
Videoconferenze, telefonate, email e messaggi con altri imprenditori, collaboratori e clienti sono stati (e lo sono ancora) momenti utilissimi per dare alle giornate un senso di pseudo normalità, oltre che utili per scambiare opinioni su quanto stiamo vivendo e farsi forza reciprocamente. 

Oggi siamo ancora in piena crisi sanitaria, anche se per fortuna i numeri del contagio iniziano a diminuire facendoci intravedere la luce in fondo a questo maledetto tunnel in cui tutti quanti ci siamo trovati catapultati. Un tunnel che ha un nome chiaro: isolamento!

Viene chiamato “lockdown”, che in inglese significa “confinamento“. Infatti siamo isolati e confinati ognuno nella propria casa. Una condizione non uguale per tutti perché ad esempio chi ha un giardino o una bella terrazza è più fortunato di quelli che invece hanno la sola possibilità di stare affacciato alla finestra e avere come panorama un altro palazzo.

Non faremo in tempo a gioire per l’uscita dall’isolamento, seppur graduale, che ci ritroveremo catapultati nel bel mezzo di un altro tsunami: la crisi economica!

Ormai lo sappiamo, per la stragrande maggioranza delle persone, e in particolare per chi ha un’attività, il dopo Covid-19 sarà un’incognita

Consapevole di questo, ho sempre avuto un orecchio attento volto a capire le iniziative del Governo. Tutti speriamo in qualche tipo di aiuto per non soccombere e per riprendere un po’ di ossigeno. 
Annunci, promesse, dichiarazioni a reti unificate di elargizioni di bonus, blocco dei pagamenti e dei muti, sostegni economici per centinaia di miliardi di euro. 

In realtà oggi la situazione, se possibile, è ancora più confusa e incerta di quanto lo sia stata all’inizio della pandemia. 

La realtà è totalmente diversa dagli annunci e la sensazione è che il peggio non sia ancora arrivato, anzi forse non riusciamo nemmeno a immaginare i tempi bui che dovremmo affrontare.
Alcune cifre fanno venire i brividi: stima di un -10% di PIL, ma qualcuno sta ipotizzando un -20%, oltre 6 milioni di lavoratori in cassa integrazione e al momento un numero non quantificabile di aziende che non riapriranno più.

Così di fronte a questo scenario, al fatto che non posso nemmeno fare affidamento sul supporto dello Stato, non ho al momento alcun potere per cambiare la classe politica, non ho armi per abbattere l’abbraccio mortale della burocrazia asfissiante e non ho nemmeno la bacchetta magica per annullare tutto quello che è accaduto, mi sono posto la più semplice ma anche la più difficile delle domande: 

A quali risorse dobbiamo attingere per affrontare lo tsunami post Covid-19 e uscirne “vivi”? 

Molto probabilmente sono molte, ma tra le tante me ne vengono in mente due che voglio condividere con voi. 

Due risorse tipiche di un Supereroe

Sì, da Supereroe!
Tutti sappiamo chi è un Supereroe. E’ quel personaggio immaginario di fumetti, narrativa, cartoni animati o film che si caratterizza per le sue doti di coraggio e nobiltà e che generalmente ha abilità straordinarie, dette superpoteri, rispetto a quelle degli esseri umani normali oltre a possedere un nome e un costume pittoresco. (by Wikipedia)

Noi non avremo un nome e un costume pittoresco, ma senza dubbio se vogliamo sopravvivere a questa tempesta dobbiamo sviluppare delle abilità straordinarie, dei superpoteri, che le persone normali non hanno.

La prima risorsa da Supereroe è la Resilienza

La resilienza è la capacità di una persona di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà, e se non sarà periodo di difficoltà il post Covid-19, allora mi chiedo quale potrà esserlo?

Non solo, la resilienza è anche la capacità di rialzarsi e di rigenerarsi dopo un evento traumatico. Esattamente come un Supereroe che ha il superpotere di “autoriparsi” dopo una battaglia biblica da cui ne è uscito un po’ malconcio.
Al Supereroe inoltre non importa molto se ha perso o vinto quello scontro, per lui è importante vincere la guerra. Quindi grazie alla sua resilienza, dopo ogni battaglia si concentra subito sulla successiva curando la sua abilità di rigenerarsi. 

In questo specifico momento, dove tutto è incerto e forse anche scoraggiante, la RESILIENZA ci viene in soccorso perché grazie a questa risorsa potremo far fronte, resistere, ma anche ricostruire e riuscire a riorganizzare positivamente la nostra vita e la nostra l’attività.
Inoltre resteremo anche 
sensibili alle opportunità positive che la vita offre, perché sicuramente qualcosa di buono ci sarà sempre, anche nei contesti peggiori.

Quindi la prima risorsa a cui attingere è la RESILIENZA. 

Come alleniamo la resilienza?

  1. lavorando sulla propria autostima e sulla fiducia in se stessi
  2. limitando al massimo la lamentela personale
  3. valorizzando ciò che di buono abbiamo già rispetto a quello che ci manca
  4. circondarsi di altri supereroi, cioè selezionare le persone da frequentare tenendo alla larga i lamentoni
  5. concentrarsi solo su ciò di cui abbiamo il controllo, solo ciò che possiamo migliorare, modificare, avviare e fermare

La seconda risorsa da Supereroe è la Perseveranza

C’è una frase di Calvin Coolidge (30° presidente USA) che mi ispira da molti anni diventata famosa grazie al film “The Founder” e quindi erroneamente attribuita a Ray Froc, il fondatore di MCDonald’s. 
La frase è questa: 
Niente al mondo può sostituire la perseveranza. Né il talento, cosa c’è di più comune degli uomini di talento che non hanno successo? Né il genio, il genio incompreso è di fatto un luogo comune. E neanche l’istruzione, il mondo è pieno di cretini istruiti.
Soltanto la PERSEVERANZA e la determinazione sono onnipotenti, dimostrano che niente mai ti potrà sconfiggere
, che puoi raggiungere la serenità, una salute migliore ed un’incessante flusso di energia.”

Perseveranza significa costanza e fermezza nel perseguire i propri scopi o nel tener fede ai propri propositi, nel proseguire sulla via intrapresa o nella condotta scelta. 

E’ una virtù che impegna l’uomo a lottare per il conseguimento del bene senza soccombere agli ostacoli e senza farsi vincere dalla stanchezza e dallo sconforto, esattamente come un Supereroe.

Oggi perseverare, andare avanti nonostante le difficoltà, lottare per raggiungere i propri obiettivi è divenuto fondamentale, per il semplice motivo che niente sarà facile.

Rimboccarsi le maniche e lavorare con ancora più intensità, non fermarsi davanti agli ostacoli e  non aver paura di chiedere aiuto quando serve, tutto questo vuol dire perseverare.
Chi non è perseverante non raggiunge mai i propri obiettivi, rinuncia facilmente condannato a una vita di ripiego e di insoddisfazioni.

Oggi perseverare potrebbe sembrare ancora più difficile, tutto l’ambiente intorno a noi è fatto di incertezza e difficoltà mai affrontate finora.
Ecco perché posso capire che qualcuno pensi di mollare, per qualche secondo è stata anche una mia opzione.
Ma dopo? Come ci sentiremmo? Guardandoci allo specchio vedremmo una donna o un uomo fiero di ciò che sta facendo? E a prescindere dai risultati, perché quest’ultimi grazie alla perseveranza arriveranno senz’altro.

Quindi dobbiamo PERSEVERARE! 

Come alleniamo la perseveranza?

  1. chiarendo a noi stessi ciò che vogliamo essere, fare e avere
  2. stabilendo obiettivi chiari e semplici
  3. stabilendo un piano di azione
  4. con l’azione, azione, azione
  5. tenendo lontane le influenze negative
  6. restando concentrati
  7. imparare qualcosa da ogni errore commesso
  8. festeggiare per ogni risultato, anche piccolo, ottenuto

Possiamo essere anche noi dei Supereroi

Anche se siamo ormai in età adulta, in ognuno di noi c’è sempre un po’ del bambino sognatore che grazie a un piccolo mantello sulle spalle si sente infallibile, imbattibile e, anche se non lo fa volare come Superman, lo fa sentire pronto per spiccare il volo verso il sole.

In questi momenti di straordinaria difficoltà è bene che quel bambino torni ad emergere, senza prendere il sopravvento altrimenti rischieremmo di illuderci e basta. 

Grazie all’adulto che è in noi, alla nostra conoscenza, alla nostra esperienza e, perché no, grazie alla fiducia nel futuro, sapremo rialzarci e intraprendere un nuovo cammino.

Con Resilienza e Perseveranza ce la faremo!

Lo avevo detto che era un articolo di auto-aiuto, adesso sono più carico di prima. 
Spero che abbia avuto lo stesso effetto, anche minimo, su di te. 

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