Se vuoi dare una svolta al tuo business, inizia a dubitare e a lavorare per innalzare i tuoi standard

Qualche giorno fa mi sono imbattuto in questa vignetta che rende bene l’idea di come sia l’italiano medio.

Dai ammettiamolo, in Italia siamo specialisti nella pratica del criticare, campioni della lamentela fine a se stessa, tendenzialmente faziosi e saccentoni.

Ci piace un sacco criticare, giudicare, parlare e sparlare soprattutto degli altri. E’ uno sport nazionale molto diffuso.

Basta guardare quello che ci accade intorno ogni giorno: gli animi si accendono come fiammiferi in particolar modo quando si parla di politica, calcio, gossip e oggi Green Pass, si-vax e no-vax.

L’accendersi come un fiammifero di per se non sarebbe un male, anzi potrebbe essere un sintomo di passione, ma troppo spesso gli argomenti vengono appocciati con approssimazione e superficialità, quasi sempre basandosi sul sentito dire da qualche personaggio televisivo senza alcun approfondimento e riflessione individuale.
Il risultato di solito sono discussioni stucchevoli e inconcludenti tra fazioni che, a volte, rasentano il fondamentalismo.

E’ raro trovare persone che si prendono la briga di approfondire l’argomento, senza eccessi emotivi, per andare oltre l’informazione ricevuta in modo frettoloso e generico da un mezzo di comunicazione del mainstream. Ancor più difficile è trovare persone che si fanno delle domande, perché ognugno ha la sua verità assoluta.

Oggi essere una persona che si pone dei dubbi e che si fa delle domande comporta il rischio, se non la certezza, di essere etichettato come mistificatore, millantatore o addirittura negazionista per non accettare tout court quelle “verità”. Quelle stesse verità che qualcun altro fa calare dall’alto come uniche, accessibili e accettabili, forte proprio del fatto di sapere che la massa non ha sviluppato un pensiero critico e andrà dunque dietro a quel filone di pensiero.

Solo una risicata minoranza di individui è mossa dal dubbio e si adopera per approfondire la conoscenza e “cercare la verità”.
Il filosofo e matematico Cartesio diceva che “il dubbio è l’inizio della conoscenza“.
Sempre Cartesio diceva che “se vuoi essere un vero cercatore della verità, è necessario che almeno una volta nella tua vita tu dubiti, per quanto possibile, di tutte le cose.” Ma oggi l’atto del “dubitare” sembra sia veramente per pochi.

Ad aggravare questo fenomeno è stato l’avvento dei social e la loro invasione nella nostra quotidianità che ha incrementato a dismisura il tam tam della comunicazione.
A scanso di equivoci, non sto dicendo che servirebbe meno comunicazione o meno mezzi di comunicazione, anzi a livello teorico più mezzi di comunicazione e più informazione dovrebbe significare più scelta e più libertà.

Ma come sempre c’è l’altra faccia della medaglia e, mi duole dirlo, l’autonomia e l’indipenza dei media è ormai un’utopia. Non per niente il nostro Paese si trova al 41° posto nella classifica mondiale per la libertà di stampa e, a quanto pare, sembra andar bene così. 

Siamo arrivati al punto che sia sufficiente un tweet di 140 caratteri oppure un post di qualche cosiddetto “influencer” perché questo diventi conoscenza certa per trarre subito delle conclusioni e sparare commenti e sentenze.

Insomma tutti con la propria verità in tasca (che poi è di qualcun altro) su come dovrebbe funzionare il mondo, l’economia, le tasse, l’immigrazione, il Green Pass fino a come dovrebbe giocare una squadra di calcio. E guai a chi non la pensa nello stesso modo o non condivide la stessa posizione, perché sei fuori.

L’analisi, lo studio, il sano confronto, la riflessione, l’ascolto attivo di chi la pensa in modo diverso e il rispetto dell’opinione altrui sono scomparsi dai radar della comunicazione moderna. E quando inizia una discussione, di solito è un dialogo tra sordi che spesso sfocia in prese di posizioni con relativi insulti verso la parte avversa.

Adesso ti chiederai il perché di tutto questo “pippone”, di questa lunga premessa e cosa c’entra con lo sviluppo e la crescita della tua attività di imprenditore nel settore ICT come System Integrator, MSP, ISP, ecc.

Anche nel business capita la stessa cosa

Credere che il mondo degli affari, delle aziende e del lavoro sia immune da questo approccio è pura follia. Ed è altrettando folle che un capo azienda sottovaluti gli impatti e le ripercussioni sul proprio business.

Purtroppo, questo poco lungimirante approccio mentale lo si ritrova anche nei comportamenti quotidiani di imprenditori e lavoratori, molto più evidente nella micro e piccola imprenditoria. Il motivo è semplice da comprendere, almeno per chi mi segue da un po’: l’azienda è la creazione della mente dell’imprenditore.

Quante volte vediamo imprenditori inveire contro i Clienti, contro i collaboratori, contro il mercato, la politica stessa o contro qualche loro venditore, attribuendo a questi la causa dei loro mali e dei loro insuccessi.

Non è una vità che sia molto più semplice scaricare le responsabilità di ciò che non funziona su altri, mentre sia facilissmo prendersi i meriti quando le cose vanno bene.

C’è un male che attanaglia molti imprenditori, di cui spesso non sono nemmeno consapevoli, ed è l’iper-semplificazione che è il contrario dell’approfondimento e dello studio. Fenomeni che li porta alla ricerca dello stratagemma, della scorciatoia o dell’inciucio per dare una svolta ai propri affari, esattamente come avviene nella comunicazione odierna: un tweet e hai la verità in mano.

L’iper-semplificazione tende a ricercare la cosa, appunto, più semplice, più rapida, quella che almeno all’apparenza illude di dare risultati immediati, bloccando de facto lo stimolo ad acquisire nuove conoscenze.
Poi passano i mesi e gli anni e la situazione complessiva dell’azienda e i suoi risultati non cambiano, se va bene ristagnano.

Allora cosa è che non torna?
Mi scuso se sono tranchant, perentorio e poco delicato, ma a volte è ciò che serve per smuovere le coscienze e uscire dal torpore in cui molti imprenditori come te si trovano dopo anni e anni di metodi di lavoro sbagliati.

Se la tua azienda non cresce e ogni anno tira a campare senza lode e infamia è perché sei tu il primo a far si che ciò accada.

Impara a dubitare, sempre!

C’è un solo modo per uscire da questa sorta di ruota del criceto: iniziare a dubitare e possibilmente di tutto.

Si parte da qui!

Attenzione, questo non significa affatto rinnegare o addirittura buttare via tutto quello che si è fatto finora. Questo sarebbe un altro comportamento irresponsabile.

Il dubbio è un vero e proprio metodo per il continuo miglioramento.

Farsi continuamente delle domande, ad esempio su come si pone la nostra azienda sul mercato, sul perché nuovi Clienti dovrebbero sceglierci, sul fatto se abbiamo gli strumenti adatti per far lavorare bene un venditore, se siamo in grado di comunicare in modo efficace ciò che facciamo, ecc. è l’unico modo per intraprendere (e non lasciare più) il percorso di crescita e di sviluppo.

Innalza i tuoi standard

Se ci prendessimo il tempo e avessimo la curiosità di capire le chiavi, le leve del successo di molte imprese ci accorgeremo che alla base c’è prima di tutto un desiderio, anzi una volontà di ferro, dell’imprenditore di alzare continuamente i propri standard, la propria asticella e quelle della sua impresa.

Lasciati ispirare da chi ha fatto qualcosa di importante, non aspettare la manna dal cielo e inizia subito a rimetterti in gioco.

Rimanere aggrappati alla propria routine, al “ho sempre fatto così”, alla propria “zona di comfort” può sembrare rassicurante, e forse lo è davvero. Peccato, però, che non è eccitante e tantomeno utile alla crescita!

Non c’è nessun appagamento a rimanere coerenti nel tempo agli stessi standard, anche perché riflettici, pure loro tendono a logorarsi e quindi a peggiorare.
L’unica cosa che può renderti felice ed entusiasta è la consapevolezza di crescere, quindi di elevare i tuoi standard.

Insomma, avere e coltivare una sana ambizione che si trasforma ogni giorno in un ottimo carburante per lavorare, progettare e cambiare.

Inizia adesso a definire uno standard più elevato per il domani, per il tuo futuro e quello della tua azienda e fai in modo che questo approccio mentale, questa “forma mentis” diventi parte integrante del tuo modo di pensare e di essere e poi della cultura aziendale.

Il segreto, se ne esiste uno, è ricercare la sicurezza nell’incertezza, ecco perchè ti ho detto che il primo passo è dubitare.
E questo processo porta inevitabilmente a uno stato mentale da combattente pronto a fare il salto nel buio dell’ignoto, che se ci pensi è esattamente implicito nell’attività di imprenditore di successo.

Sei pronto a iniziare a dubitare e definire nuovi standard?

Ho realizzato per te un luogo ideale per aiutarti a intraprendere un nuovo percorso per elevare i tuoi standard e quelli della tua azienda ICT. Non perdere altro tempo prezioso.

—> Scopri ViVendita ICT


Ho deciso di partecipare al percorso di Piero Micheletti perché avevo bisogno di strumenti chiari per identificare un percorso di crescita per la mia Azienda.

ViVendita ICT mi ha aiutato a comprendere come modificare tutti gli aspetti gestionali interni e iniziare un precorso di cambiamento personale per essere meno operativo e più “imprenditore”.

Alcuni aspetti mi sono stati utili sin dal primo momento come, ad esempio, rivedere il processo di presentazione dell’offerta al Cliente valorizzando correttamente le sue necessità e le mie soluzioni.

Mi ha colpito la chiarezza, da non confondersi con semplicità, con cui finalmente ho iniziato a mettere insieme i pezzi del puzzle sinora in ordine sparso.

Indipendentemente dalla situazione di ognuno, passato e futuro, il percorso fatto con Piero consente di avere una visione completa di ciò che dovrebbe fare ogni imprenditore, piccolo o grande che sia.

Grazie Piero!
Giuseppe Vacca, titolare di Techsystem srl


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